I Funghi

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BREVI CONSIGLI PER GLI AMICI DEI FUNGHI

Caro lettore, la passione per la natura e per il bosco che ci accomuna ci consente di ‘darci del tu” e di ricordarci alcuni suggerimenti che tutti dovremmo tenere sempre ben presenti per poter restituire ai nostri figli e nipoti la ricchezza che abbiamo avuto in prestito!quercus robur

Per incontrare la natura

  • La tua presenza nel bosco deve essere rispettosa dell’ambiente e delle altre persone che lo frequentano. Il bosco ci offre numerosi doni (basti pensare ai frutti, fiori, legname e perché no…ai funghi!) e ci chiede solo di rispettarlo.
  • Al tuo ingresso nel bosco osserva la natura e come ogni cosa in essa sia perfetta; ammirane la bellezza e procura di non alterarne l’equilibrio. Ricorda che il bosco è un luogo di distensione e di pace.
  • Rispetta l’ambiente e fai in modo che la tua presenza sia silenziosa. Ascolta il silenzio del bosco.

Per la raccolta dei FUNGHI

  • Usa sempre cestini di vimini o contenitori areati.
  • Raccogli solo i funghi che conosci bene. L’unico amanita caesareamodo per non incorrere in spiacevoli inconvenienti è quello di conoscere bene la specie raccolta!
  • Utilizza sempre un equipaggiamento adatto (stivali o scarponi e bastone) per evitare spiacevoli inconvenienti (vipere!).
  • Rispetta la legge regionale n.16/99 che regola la raccolta dei funghi e ne stabilisce le modalità, le quantità e le dimensioni.
  • Nel territorio del Parco la raccolta è consentita per tre giorni alla settimana (attualmente Martedì, Giovedì e Domenica) ai soli possessori di apposito tesserino che stabilisce le limitazioni necessarie per salvaguardare un’area naturalistica di tale importanza. Il tesserino è rilasciato dall’Ente Parco previo esame – colloquio.
  • Nel territorio della Tenuta di San Rossore, e sempre ai possessori del suddetto tesserino, la raccolta è consentita solo la domenica o giorni festivi.
  • RICORDA LA REGOLA AUREA: “NEL DUBBIO, ASTIENITI DALLA RACCOLTA E QUINDI DAL CONSUMO DI SPECIE FUNGINE NON CONOSCIUTE!”
  • Non fare eccessivo rumore perché, oltre a disturbareboletus aereus gli altri frequentatori, può recare danno alla fauna.
  • Non lasciare tracce del tuo passaggio (rami rotti; cartacce; plastica; barattoli; bottiglie; sacchetti di plastica; pacchetti vuoti di sigarette e cose simili).
  • Non fumare nel bosco ed in ogni caso non abbandonare MAI mozziconi di sigaretta senza esserti ben accertato di averli spenti.
  • Non calpestare o “bastonare” i funghi che non conosci, anche se non commestibili o velenosi. TUTTI ma proprio TUTTI i funghi, comprese le velenosissime Amanita phalloides o Cortinarius orellanus, contribuiscono in misura determinante alla vita del bosco e sono per così dire…gli “spazzini” delle sostanze vegetali. Ma nulla possono contro le incivili tracce lasciate dall’uomo nel bosco, come bottiglie, lattine, contenitori metallici ed anche… lavatrici e simili elettrodomestici.
  • Non usare attrezzi quali rastrelli, falci, uncini e simili. Sembrerebbe un suggerimento strano. ma sapessi quante volte s’incontrano “cercatori” che raspano il terreno con simili arnesi danneggiando irrimediabilmente il micelio.
  • Non usare mai sacchetti di plastica che, oltre ad essere severamente vietati per legge, riducono i funghi in una poltiglia spesso potenzialmente velenosa!
  • Non raccogliere funghi vecchi o molto maturi che possono costituire un cibo potenzialmente pericoloso mentre al contrario possono essere utilissimi per la diffusione delle spore.
  • Non dimenticare mai che una quantità eccessiva di morchella esculentafunghi, e per di più consumata frequentemente, può dar luogo a disturbi anche gravi; quindi raccogli la quantità che è sufficiente per allietare la propria mensa.
  • Diffida dei funghi a taglia molto piccola e presta attenzione a non lasciare nel terreno elementi fondamentali per la conoscenza della specie (volva, ecc.).
  • Non esistono modi empirici per conoscere la commestibilità di un fungo (morsi di animali; prova dell’aglio; cucchiaino d’argento ed altre simili credenze che hanno mandato all’ospedale ed anche in altri luoghi molte persone!).
  • Non dimenticare infine che una delle probabili etimologie della parola “fungo” può essere quella di fùnus agere = procacciare funerali!

COME OTTENERE L’AUTORIZZAZIONE PER LA RACCOLTA DEI FUNGHI IN TOSCANA

La legge regionale n. 16 del 22.3.99 che ha disciplinato l’attività di raccolta dei funghi epigei spontanei è stata modificata in alcuni aspetti sostanziali dalla legge regionale n. 58 del 17.11.2010, entrata in vigore il 1° gennaio 2011:

scarica il nuovo testo coordinato della legge regionale n. 16/1999 scarica la brochure Funghi, nuove norme per la raccolta Legge regionale n.16/99 modificata dalla Legge regionale n. 58/2010

Per la raccolta dei funghi sul territorio toscano occorre l’autorizzazione che viene rilasciata dalla Regione Toscana, e non più dal Comune di residenza del richiedente.

L’autorizzazione è valida su tutto il territorio regionale; per la ricerca all’interno dei parchi, nazionali o regionali, occorre prendere visione dei rispettivi regolamenti che possono prevedere ulteriori autorizzazioni e/o modalità di raccolta diverse da quelle fissate dalla legge regionale.

L’attuale disciplina prevede i seguenti adempimenti: Per i residenti in Toscana

• coloro che vogliono raccogliere i funghi epigei spontanei nel solo territorio del Comune di residenza non sono tenuti a munirsi di alcuna autorizzazione; • coloro che vogliono raccogliere i funghi epigei spontanei al di fuori del Comune di residenza sono tenuti ad effettuare un versamento sul conto corrente postale n. 6750946 intestato a Regione Toscana, oppure con bonifico tramite codice IBAN (IT87 P076 0102 8000 0000 6750 946) La ricevuta deve riportare la causale ‘Raccolta funghi’ e le generalità del raccoglitore e va conservata e portata con sé al momento della raccolta, insieme a un documento di riconoscimento.

Per ottenere l’autorizzazione devono essere versati i seguenti importi:

Euro 13,00 per l’autorizzazione personale semestrale Euro 25,00 per l’autorizzazione personale annuale

Nel caso di residenza in territori classificati montani tali importi sono ridotti del 50%. Di analoga riduzione beneficiano i soggetti di età compresa fra i 14 ed i 18 anni che abbiano frequentato un corso di informazione ed educazione organizzato dalla Amministrazioni provinciali o dalle Comunità montane ed abbiano ottenuto il relativo attestato di frequenza.

Per i non residenti in Toscana

I non residenti in Toscana devono utilizzare l’autorizzazione turistica. Anche in questo caso il versamento deve essere effettuato sul conto corrente postale n. 6750946 intestato a Regione Toscana, oppure con bonifico tramite codice IBAN (IT87 P076 0102 8000 0000 6750 946)

Gli importi sono pari a: Euro 15,00 per l’autorizzazione turistica giornaliera; Euro 40,00 per l’autorizzazione turistica valida per 7 giorni consecutivi. Euro 100,00 per l’autorizzazione turistica valida un anno.

La data o l’indicazione della settimana devono essere obbligatoriamente aggiunte nella causale dopo la dicitura ‘Raccolta funghi’.

Occorre inoltre ricordare che:

I dati della persona che effettuerà la raccolta devono essere riportati sul bollettino in tutte le parti che lo compongono; analogamente, nel caso di versamento effettuato da chi esercita la potestà genitoriale per conto di minori di anni diciotto, dovranno essere riportate le generalità del minore.

La ricevuta del versamento va conservata e portata con se al momento della raccolta dei funghi unitamente a un documento di riconoscimento.

3 kg il tetto giornaliero Il limite di raccolta giornaliero per persona è di tre chilogrammi a testa, salvo il caso di un singolo esemplare o più esemplari concresciuti di peso superiore; il tetto giornaliero sale a dieci solo nel caso in cui i residenti nei territori classificati montani della Toscana, facciano la raccolta nel proprio comune di residenza.

Non ci sono limiti, invece, per imprenditori agricoli e soci di cooperative agroforestali che, in possesso dell’attestato di idoneità al riconoscimento delle specie fungine rilasciato dagli Ispettorati micologici, svolgano la raccolta, a fini di integrazione del proprio reddito, nella provincia di residenza. In questo caso occorre far pervenire, anche in via telematica, una semplice dichiarazione alla Comunità montana, Unione di Comuni o Provincia di competenza.

Gli stessi soggetti possono chiedere, inoltrando apposita domanda alla competente amministrazione provinciale, analoga deroga ai limiti di raccolta anche per territori provinciali diversi da quello di residenza.

Divieti per alcune specie E’ vietata la raccolta di esemplari delle seguenti specie, nel caso in cui la dimensione del cappello sia inferiore a: • quattro centimetri per il Genere Boletus sezione Edules (porcini); • due centimetri per l’Hygrophorus marzuolus (dormiente) e per il Lyophyllum gambosum (prugnolo) E’ vietata inoltre la raccolta dell’ovolo buono quando non sono visibili le lamelle.

Condizioni per la raccolta La raccolta dei funghi epigei è consentita nei boschi e terreni non coltivati nei quali è permesso l’accesso e non sia riservata la raccolta dei funghi stessi. Nei parchi nazionali e regionali e nelle altre aree protette la raccolta dei funghi può essere soggetta a norme diverse e subordinata al possesso di autorizzazioni rilasciate dai soggetti gestori, sulla base di specifici regolamenti.

La raccolta può essere esercitata da un’ora prima del sorgere del sole a un’ora dopo il tramonto. Nella raccolta non devono essere usati strumenti che rovinano il micelio, lo strato superficiale del terreno e gli apparati radicali della vegetazione (rastrelli).

I funghi devono essere riposti in contenitori rigidi e aereati, atti a diffondere le spore.

E’ vietato l’uso di sacchetti di plastica.

Province, Comunità Montane e Unioni di Comuni sono titolari delle procedure autorizzative per la costituzione di aree di raccolta riservata a fini economici e di raccolta a pagamento su terreni in concessione appartenenti al patrimonio agricolo forestale regionale.

Province, Comunità montane e Unioni di Comuni possono prevedere divieti di raccolta, per un massimo di due giorni a settimana, per motivi di tutela ambientale o per armonizzare lo svolgimento di attività diverse all’interno delle aree boscate.

INFO Per informazioni, vedi disposizioni sulla raccolta dei funghi nella pagina del sito della Regione Toscana, rivolgersi a URP Regione Toscana, al numero verde 800-860070

logo grp mico     IL GRUPPO MICOLOGICO PISANO       CHI SIAMO Il Gruppo Micologico Pisano nasce a Pisa il 25 marzo 2000 e costituisce per la città l’unico gruppo micologico. E’ intitolato al valente medico pisano Vincenzo Carmignani (1779-1859) che fu anche un naturalista e studioso di micologia alla quale ha apportato interessanti contributi di conoscenze. Negli ultimi 20 anni della sua vita fu “operaio” della Primaziale ed in tale veste concorse a rendere la Piazza dei Miracoli bella come la vediamo attualmente. COSA Cos’ è un gruppo micologico? La statuto (registrato a Pisa il 28.3.2000 al n.1802/E) stabilisce tra l’altro – che il gruppo “ha esclusivamente scopi culturali ed è apolitico. Persegue, senza fini di lucro, lo scopo di diffondere una cultura ecologica intesa sia come conoscenza delle problematiche relative alla tutela e al miglioramento degli ecosistemi naturali, sia come promozione dei comportamenti di rispetto dell’ambiente in tutte le sue manifestazioni”. PERCHE’ Il nostro obiettivo è quello di riuscire a trasferire specialmente ai giovani – la passione per la natura e per il meraviglioso ed affascinante mondo dei funghi, troppo spesso relegato ai soli aspetti…. culinari!. DOVE Il GMP ha sede in via I. Possenti, 20, 56124 PISA mico2000@email.it Pagina Facebook del Gruppo Micologico Pisano QUANDO Se ti riconosci negli obiettivi sopra accennati e ti interessa la micologia. sei pregata di venirci a trovare in sede, il primo ed il terzo lunedi del mese alle ore 21. PROGRAMMA ATTIVITA’ Per maggiori informazioni sulle attività del gruppo, telefonare o passare in sede.