Gli storici e geologi ritengono che il gruppo dei Monti Pisani sia una delle formazioni montuose più antiche d’Italia. Gli indizi più remoti di ciò sono “gli Scisti di S. Lorenzo”, (di età permo-carbonifera, circa 280 milioni di anni) che si trovano sul monte Cotrozzi, formatisi durante l’era geologica detta Paleozoico o primario (tipologia di roccie affioranti anche nel nucleo delle Alpi Apuane).
In particolare negli scisti di S. Lorenzo è stata rinvenuta una ricca flora fossile. Il tipo di vegetazione, la quantità e il livello del suo sviluppo fanno pensare ad un clima decisamente tropicale, caldo umido, che favorì lo sviluppo di rigogliose foreste con flore prevalentemente palustri (Licopodiali ed Equisetali) in ambienti deltizi e lagunari. Successivamente i monti divennero uno fra i pochi “atolli” nel periodo pliocenico, quando l’Italia centrale era coperta, per la maggior parte da acqua. La loro formazione sarebbe avvenuta, con una prima fase di sollevamento seguita da una seconda fase di sprofondamento, da cui si deduce il perché di alcune pendici ripide e strapiombanti sulla pianura. Parte dei monti, soprattutto la parte pedemontana sud-ovest, è costituita di roccie calcaree, fatto che ha permesso la formazione di cavità divenute in diversi casi grotte più o meno estese. Da notare che per la scienza geologica esiste una roccia, detta Verrucana che ha preso il nome proprio dal monte Verruca che si trova nei M. Pisani (in cima al quale sorge il rudere di un antico castello) e che lo caratterizza per la sua presenza. L’antropizzazione dei monti è iniziata in epoche assai remote difatti, grazie alle prime esplorazioni speleologiche negli anfranti e nelle grotte condotte dalla metà dell’ottocento circa, sono stati rinvenuti resti paleontologici e paletnologici risalenti al paleolitico superiore, da allora però la maggiore frequentazione, si è avuta soprattutto a sud, nella zona Calcesana, ancora prima degli etruschi, da apuani o liguri, dal momento che la valle era provvista di tutto quello che di meglio la natura potesse offrire: riparo, acqua, selvaggina, boschi. Più tardi, dopo gli etruschi vennero i romani, che come i precedenti utilizzarono la pietra calcarea dei Monti Pisani per farne calcina, e essendo nelle vicinanze dell’Arno e anche del mare a quell’epoca, per commerciarla nel mediterraneo, come sappiamo dai ritrovamenti delle navi Romane sotto la stazione treni di S. Rossore. Agli albori del culto cristiano, la zona venne individuata come luogo ideale per il ritiro e la preghiera. Questo diede il via alla costruzione di diverse chiese, oratori, pievi, gettando cosi anche le basi per lo sviluppo nella cosidetta Val graziosa di uno dei maggiori paesi dei monti: Calci.
Sigismondo De Bosniascki veniva dalla Polonia e quando giunse in Italia, nel 1873, dove decise di stabilirsi, non esitò a scegliere San Giuliano essendosi innamorato del roccioso ed impervio Monte Castellare, aprendo all’istante con quel luogo selvaggio un segreto e misterioso dialogo.Ritiratosi nella sua villa, fatta costruire appositamente sullo...
Una volta "degli Upezzinghi" adesso comunemente Torre o Torretta, si erge sulla sommità di una collina, estrema propaggine sud-ovest dei monti, per metà erosa da una cava, sovrasta e caratterizza fortemente l'abitato di Caprona tant'è che viene chiamata "Torretta di Caprona" ed è visibile da una discreta distanza.
Ne scrive...
Buti, terra di poeti, pittori, letterati fin dai secoli più antichi. Nume tutelare Francesco di Bartolo uno dei primi e più famosi commentatori della Divina Commedia (noto come il Buti) Espressione letteraria più significativa i Maggi le rappresentazioni drammatiche di origine medievale, cantate in ottave. E dai Maggi trae...
La Valle delle Fonti, sita sul versante occidentale dei Monti Pisani, sovrasta l’antico paese di Asciano (frazione del Comune di San Giuliano Terme). Morfologicamente è una stretta vallata racchiusa fra due giogaie montuose dalle scoscese fiancate, ad ovest il Monte di Mirteto, che la divide dalla valle di Asciano...
Eremo di Rupe Cava, chiamato anche Lupo Cavo, gia Santa Maria ad Martires.
Attirati da una vasta rupe calcarea posta fra il monte Maggiore e il monte Romagna, e dagli anfranti che essa offriva, degli eremiti, in epoca medievale, elessero questo luogo a loro dimora e ritiro, vi costruirono quindi...
Guardando dall’alto tutta la piana pisana che abbraccia non soltanto il Monte pisano, ma anche la città di Pisa e la campagna circostante, viene da chiedersi quanto fosse notevole l’importanza che tale monte ha sempre esercitato sulla città di Pisa. Al di là delle origine leggendarie della città che...
TORRE CENTINO
Il sistema difensivo di Ripafratta era completato da questa torre che - congiuntamente alle vicine Torre Niccolai e alla cosiddetta Torre di Pugnano – occupava un rilievo isolato e garantiva il necessario controllo su un sentiero di scorciatoia e di aggiramento della rocca di Ripafratta, posto fra Cerasomma...
COLLEZIONI PALEONTOLOGICHE
Le collezioni paleontologiche comprendono diverse migliaia di esemplari raccolti in quattrocento anni di storia del museo. Le raccolte più significative sono state acquisite a partire dalla metà dell'ottocento in seguito alla nascita del Museo di Geologia e Mineralogia.Purtroppo durante la seconda guerra mondiale il Museo Paleontologico, allora ubicato...
Gli storici e geologi ritengono che il gruppo dei Monti Pisani sia una delle formazioni montuose più antiche d'Italia. Gli indizi più remoti di ciò sono “gli Scisti di S. Lorenzo”, (di età permo-carbonifera, circa 280 milioni di anni) che si trovano sul monte Cotrozzi, formatisi durante l’era geologica...
Tra il monte di San Giuliano e il monte Cupola sulle pendici di quest'ultimo e nelle adiacenze del confine provinciale tra Lucca e Pisa, vicino al passo di Croce, ove transitava l'antica via di comunicazione tra queste due città, si trova l'antico eremo della Spelonca (detto anche di S....