Situata alle pendici orientali dei Monti pisani, si estende per 124 ettari circa all’interno del territorio di competenza del comune di Buti, qui istituita del dicembre 1997, si sviluppa tra i rilievi del monte Cucco a nord e il rio tanali a sud.
L’istituzione dell’area vuole tutelare un biotipo di una stazione relitta di pino, il pino laricio -pinus laricio-.
La stazione, d’origine incerta, si trova in una vallecola dove diversi esemplari vegetano immersi in un bosco di pini marittimi, castagni e robinie.
Questo pino è una specie endemica dell’appennino calabro e delle montagne della sicilia e della corsica, dove da vita a splendide ed estese pinete.
La stazione butese potrebbe avere un eccezionale valore biogeografico, potendosi trattare di esemplari relitti delle passate epoche glaciali, quando la rigidità del clima avrebbe consentito a questa (e, ad esempio, ad una piccola felce, la -hymenophyllum tumbrigense-, presente per lo più in stazioni fresche montane) di scendere ad altitudini notevolmente basse.
Lungo il rio Tanali ed il rio della valle degli Alberi sono inoltre presenti altre interessanti pteridofite, quali la felce florida -osmunda regalis- e la lonchite minore -blechnum spicant, che vegetano in un bosco ripariale costituito da ontano nero -alnus glutinosa- e betulla -betula pendula-.
Buona parte della restante area è coperta da estese pinete di pino marittimo. Non sono disponibili notizie sulla fauna, anche se grazie all’esistenza di ambienti umidi si può ipotizzare presenze significative di anfibi.
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